LE BOLLICINE DELLO CHAMPAGNE: COME SI FORMANO?
Quando pensiamo allo champagne immaginiamo subito l’allegro rumore di una bottiglia stappata e le bollicine che risalgono velocemente verso la superficie del bicchiere. Dietro a questo momento magico si cela un savoir-faire ricco e ancestrale, coltivato e sviluppato fin dalla fondazione della Maison Mumm, avvenuta alcuni secoli fa.
Come si formano le bollicine dello champagne
La texture frizzante dello champagne è frutto di un processo naturale che deriva in parte dalla chimica naturale, ma anche da una grande esperienza. In una parola: la fermentazione.
La fermentazione avviene dopo la pigiatura, quando il succo d’uva viene trasformato in vino fermo grazie all’uso di lieviti naturali. Tuttavia, a differenza dei vini fermi, lo champagne viene fermentato due volte: prima in tini aperti, e poi nelle bottiglie. I produttori di champagne aggiungono una dose di ‘liqueur de tirage’ alle loro bottiglie, facendo sì che una minima quantità di lievito venga a contatto con gli zuccheri naturali presenti nel vino. La seconda fermentazione che ne deriva rilascia anidride carbonica, e le bollicine cominciano a formarsi gradualmente all’interno della bottiglia sigillata, in un processo noto con il nome di ‘prise de mousse’. Il deposito di lievito derivato da questa seconda fermentazione contribuisce a conferire allo champagne il suo complesso profilo aromatico, arrotondandolo con sfumature di brioche, nocciola e note tostate.
A proposito di bollicine…
Sapevi che ogni bottiglia di champagne Mumm contiene oltre dieci milioni di bollicine? In effetti, la pressione all’interno della bottiglia di champagne può arrivare fino a 6 bar. La qualità delle bollicine rende lo champagne Mumm particolarmente elegante e fresco.
Le bollicine svolgono, inoltre, un ruolo essenziale nell’espressione dell’ampia varietà degli aromi di un vino e hanno la capacità di far emergere le molecole che stimolano i nostri sensi. Data l’importanza delle bollicine per la qualità dello champagne, non stupisce che nel 1870 Mumm abbia creato un laboratorio di ricerca per comprendere meglio come si formano le bollicine dello champagne durante il processo della ‘prise de mousse’. Da allora, Mumm continua a lavorare incessantemente per accrescere e arricchire le sue competenze, impegnandosi a produrre champagne della massima qualità.
Un delicato perlage
La scelta del bicchiere è importante per apprezzare al meglio un grande champagne. Ma sembra che il celebre flûte non sia il tipo di bicchiere più appropriato. L’opzione ideale, infatti, è un bicchiere da vino bianco a forma di tulipano, con una base ampia e un diametro che tende ad assottigliarsi alla sommità. La sua forma permette alle bollicine e agli aromi di svilupparsi appieno.
Inoltre, i nostri esperti raccomandano di versare lo champagne il più vicino possibile al bicchiere tenuto in verticale e inclinato, per favorire la formazione di un delicato perlage. Riempire ogni bicchiere in due o tre tempi darà il tempo alle bollicine di svilupparsi.
Quando si guarda un bicchiere di champagne, si dovrebbe essere subito in grado di valutarne la qualità. Se vedi delle bollicine fini, puoi stare certo che si tratta di un grande champagne.